Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva nelle scorse settimane lo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva dell’Unione Europea 2019/1152, la cosiddetta direttiva trasparenza.

Lo schema di decreto interviene, con modifiche e integrazioni, sia sul testo del D. Lgs. 26 maggio 1997, n. 152, sia su altre disposizioni di legge in un’ottica di armonizzazione e coerenza con il nuovo dettato normativo.

I profili di novità della direttiva (UE) 2019/1152 consistono in nuove tutele minime per garantire a tutti i lavoratori, inclusi quelli che hanno contratti non standard, maggiore chiarezza in materia di trasparenza delle informazioni sul rapporto di lavoro e sulle condizioni di lavoro.

Al fine quindi di migliorare le condizioni di lavoro, promuovendo un’occupazione più trasparente e prevedibile, il datore di lavoro sarà tenuto a fornire per iscritto direttamente nel contratto di lavoro, oppure con la comunicazione di instaurazione del rapporto, informazioni quali ad esempio: la tipologia contrattuale, la sede di lavoro, la data di inizio e di fine (se il contratto è a termine) ecc. ecc.

Non sarà quindi più sufficiente un semplice rinvio al contratto collettivo nazionale o alla normativa legale e le sanzioni per la mancata o errata comunicazione vanno da 250 a 1.500 euro per ogni lavoratore interessato.

Il testo completo della direttiva europea

Post correlati